martedì 9 febbraio 2010

An Education, 2009, Lone Sherfig


Periferia di Londra, 1961.
Quando i Beatles cominciano a raggiungere il successo e le ragazze iniziano a portare la minigonna, la sedicenne Jenny (Carey Mulligan) ha a cuore pochi desideri: frequentare la facoltà di lettere a Oxford e, un giorno, raggiungere la tanto sognata Parigi, fumare Gauloises sul lungo Senna e vivere da bohemien, ma per il momento deve accontentarsi di ascoltare le canzoni di Juliette Grèco nella sua cameretta.
Jenny è la prima della classe, è una virtuosa del violoncello e la sua sola preoccupazione è riuscire a prendere buoni voti in latino, unica materia in cui fatica un po'.
In un giorno di pioggia fa la conoscenza di David (Peter Sarsgaard), un affascinante trentenne che le offre un passaggio in macchina: Jenny rimane subito molto affascinata e molto coinvolta da David, che inizia a portarla in ristoranti da sogno, posti magnifici che lei fino a quel momento aveva potuto solo sognare. I genitori di lei (il padre è Alfred Molina, che qualche settimana fa ho visto in Frida, faceva la parte di Diego Rivera, e la madre è Cara Seymour, me la ricordo in American Psycho e nel tristissimo Dancer in the dark) rimangono affascinati dai modi gentili e persuasivi di David, dal fatto che sia ricco e che tratti la loro bambina come una principessa.
Ma Jenny si chiede se e quanto valga la pena accantonare gli studi per vivere davvero la vita che ha sempre sognato, arriva a scontrarsi con la sua professoressa e la direttrice della scuola (interpretata da Emma Thompson-sennò che film inglese sarebbe?), che rappresentano il volto più conservatore dell'educazione. Ma lei non può non andarci a bagno con David, playboy dandy che la porta a Parigi e che la trasforma in una simil Audrey Hepburn, che le fa vivere una vita da sogno. Perché continuare a studiare se studiare è duro e noioso?
Lo scrittore Nick Hornby, alla sua prima sceneggiatura non tratta da un suo libro, si basa sulle memorie di una giornalista, tralasciando i temi a lui cari presenti nei suoi libri, come lo sport, la cultura musicale, per far luce sull'educazione sentimentale e sessuale di una ragazza, del passaggio dall'adolescenza alla consapevolezza di essere donna.
Devo ammettere che mi aspettavo qualcosina di più da questo film, ma mi è piaciuto, soprattutto Carey Mulligan che ha la mia età e spacca...si porta sulle spalle tutto il film, è davvero brava. Lui, Peter Sarsgaard, è la copia bruttina di Ewan McGregor, potevano scegliere uno un po' più belloccio e affascinante per questa parte, secondo il mio modesto parere...
Comunque sia, anche questo film si porterà a casa qualche Oscar, spero proprio che si aggiudichi la statuetta per la miglior attrice protagonista.


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