lunedì 11 gennaio 2010

L'apparenza inganna, 2000, Francis Veber

"Primo: smetti di chiamarlo frocio!"

"Da quando passo per gay ho cominciato a sentirmi più uomo".


François (Daniel Auteuil) sta perdendo il posto di lavoro, la moglie l'ha lasciato dopo un matrimonio triste e senza passione, il figlio adolescente ha la sua vita e lo ignora. E' alla frutta, sta meditando per il suicidio. Ma viene salvato dal nuovo strambo vicino di casa, che gli consiglia una strategia per non farsi licenziare: fingersi gay. La ditta per cui lavora avrebbe un danno d'immagine enorme, e lui ha bisogno di lavorare per pagare gli alimenti all'ex moglie.
Inizia così la mia rassegna sull'omosessualità nel cinema, dopo la pausa per la mia vacanza a Berlino (ora dovrò assolutamente rimediare e rimettermi in pari!).
E inizia con un altro film francese, c'è anche Depardieau (più francese di così!), nella parte di un collega di François, Felix. Nell'ambiente lavorativo, tutti i suoi colleghi cominciano a guardarlo in modo diverso: da banale e scialbo eterosessuale di ieri si trasforma nel personaggio più sussurrato che fa scattare la curiosità e il pettegolezzo.
Attraverso la sua presunta omosessualità riuscirà a riconquistare l'interesse del figlio, con il quale finisce per fumare erba dopo una cena a base dei soliti "spaghetti alla piratesca".
Lo stesso regista ha diretto La cena dei cretini, in molti mi hanno detto che è un bellissimo film. Correrò presto ai ripari!

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